La Listografia è una nuova corrente artistica, che porta alle estreme conseguenze una tendenza già in atto tra alcuni esponenti dell’arte moderna e contemporanea. Negli ultimi decenni abbiamo infatti assistito a un discorso autoreferenziale promosso dalle avanguardie artistiche: molti autori hanno cominciato a farci riflettere su “cos’è che possiamo definire arte”, elevando causticamente a questo livello modesti prodotti di carattere triviale, solo perché oggetto di una ricontestualizzazione concettuale operata dall’artista. Pensiamo agli orinatoi di Duchamp, alla “Merda d’Artista” di Manzoni o, più recentemente, al WC placcato d’oro – e funzionante – di Cattelan.
La corrente listografica vuole estendere ulteriormente questa riflessione, giacché ritiene che l’intervento di un artista non sia più necessario per elevare un oggetto comune a manufatto artistico. Anzi, l’artista è diventato un inutile ostacolo nel processo di metamorfosi di questi oggetti dal dozzinale all’eccelso. L’uomo comune è sommo esecutore dotato di estro creativo, solo che non ne è conscio. Ed è qui che entra in campo il critico d’arte, l’unica figura veramente strategica nel panorama artistico del XXI secolo, vera forza maieutica che porta alla luce il sublime nascosto nel banale.
Le liste della spesa sono la concretizzazione di questo concetto. Autentici esempi di “arte inconsapevole”, possono essere classificate in varie sotto-correnti (naif, espressioniste, minimaliste, futuriste, etc.) e rappresentano una forma d’arte pura, non ancora contaminata dalla consapevolezza autoriale. E il succitato critico d’arte ci aprirà gli occhi di fronte a questi capolavori che ci hanno sempre circondato, ma che non abbiamo mai osservato con lo spirito giusto. *
La Monnalista, spettacolo scritto da me e recitato dal bravissimo Alessandro Pazzi, porta in scena tutto questo, presentando e “raccontando” una selezione di autentiche liste della spesa alla stregua di ermetici capolavori della pittura/letteratura contemporanea.
Lo spettacolo ha avuto molte repliche presso comuni e gallerie d’arte della Lombardia, oltre al Teatro Franco Parenti di Milano, da cui sono tratti gli estratti del video qui sotto.
Alla base de La Monnalista ci sono i testi che ho scritto per il Museo Virtuale di Liste della Spesa (aka “MUVILISP”), dove potete trovare molte liste che ho raccolto e catalogato negli ultimi anni, con la dedizione e la costanza di un disadattato (cosa che, in ultima istanza, penso di essere).